Mercato del lavoro Italia 2023: tutte le tendenze

Come sta cambiando il mercato del lavoro in Italia? Se il secondo semestre del 2021 è stato all’insegna di The Great Resignation, ossia l’aumento inaspettato di dimissioni volontarie, quale sarà il trend emergente del 2023?
13/10/2022

Secondo una recente analisi del mercato del lavoro, gli ultimi mesi del 2021 in Italia hanno avuto come tendenza generale il cosiddetto fenomeno “The Great Resignation”, ossia l’aumento inaspettato di dimissioni volontarie. Quale sarà la situazione del mercato del lavoro alla fine del 2023, e quale è stata la tendenza per il 2024?

 

Il mercato del lavoro dopo la pandemia da Covid-19

L’ultima fase della pandemia, con la variante Omicron e tutte le sue incertezze, non ha lasciato molto spazio al tradizionale esercizio di previsione del futuro dei vari settori che di solito contraddistingue la fine dell’anno.

Chi si era esercitato nelle previsioni riguardo alla situazione del mercato del lavoro nei mesi successivi, aveva colto però qualche segnale di cauto ottimismo, come una Survey che ipotizzava un aumento delle assunzioni del 2% nel primo trimestre del 2022 rispetto all’ultimo del 2021, ma addirittura del 27% rispetto all’ultimo trimestre 2020.

Assunzioni che si sono concentrate soprattutto nelle grandi aziende, con le PMI ancora in sofferenza, e posti di lavoro che, per più dell’80%, si sono rivelati diversi da quelli cui siamo abituati, riproponendo il tema dei necessari e non più rinviabili upskilling e reskilling dei lavoratori (in questo caso non solo italiani), una tendenza che riguarda anche il mercato del lavoro del 2023. Nel corso del tempo, le esigenze delle aziende mutano continuamente, la tecnologia avanza e si evolve e i lavoratori devono essere in possesso di skills sempre più complesse e specifiche.

Per sostenere questa importante evoluzione, è necessario che le aziende modifichino anche i metodi di ricerca e selezione del personale, in particolare per le figure manageriali e la leadership.

 

Smart working: perché si sta diffondendo

Uno dei trend del mercato del lavoro 2023 è senza dubbio lo smart working, o comunque il remote working in tutte le sue forme, da dipendente, consulente o freelance. Durante l’emergenza Covid è infatti emersa una realtà importante: molte figure professionali, anche di alto livello, possono operare senza problemi da remoto, a vantaggio sia personale, sia dell’azienda.

Ciò significa che le aziende devono necessariamente investire sempre di più negli strumenti di comunicazione che facilitano lo smart working, e nella formazione di una leadership in grado di gestire un progetto complesso e un team di lavoro anche a distanza.

 

Intelligenza artificiale e competenze tecniche digitali

La diffusione dell’intelligenza artificiale e delle tecnologie digitali di ultima generazione sta modificando il mercato del lavoro del 2023, e sicuramente anche dei prossimi anni, incrementando sempre di più la richiesta di figure specializzate in questo campo, peraltro molto ampio. Dalla cyber security allo sviluppo di software innovativi, la necessità è quella di adeguarsi a un mondo in continua crescita ed evoluzione.

Inoltre, il progresso tecnologico richiederà, adesso come negli anni futuri e in ogni settore, la capacità di capire e utilizzare gli strumenti digitali e di acquisire ulteriori abilità e competenze. Ma non solo: saranno necessarie anche figure dirigenziali capaci di gestire il processo di cambiamento e la digitalizzazione, e di favorire l’apprendimento di strumenti e procedure da parte dei lavoratori.

Occorre però tenere conto che l’evolversi incessante della tecnologia non toglie spazio a quelle soft skills che non possono certo essere informatizzate: le doti comunicative, la creatività e la capacità di operare in team restano sempre determinanti per contribuire al successo di un’azienda, e rappresentano una base importante anche per il mercato del lavoro in Italia e nel mondo.

 

Sostenibilità ambientale e professioni green

Il mercato del lavoro nel 2023, anche in Italia, seguirà una linea orientata verso la sostenibilità ambientale e la tutela dell’ambiente, anche in riferimento alla transizione green che sta coinvolgendo buona parte dei Paesi nel mondo.

Questa nuova, e vitale, tendenza ha contribuito a creare professioni emergenti che sicuramente sono destinate ad affermarsi e consolidarsi. Ingegneri e progettisti potranno specializzarsi nelle soluzioni che prevedono l’utilizzo di energia rinnovabile o una significativa riduzione dell’impatto ambientale. Piccole e grandi aziende si stanno già impegnando per adottare soluzioni sostenibili e tutelare il più possibile l’ecosistema: nasce così la figura di un consulente in grado di gestire questa transizione verso la sostenibilità individuando le migliori soluzioni per sviluppare il business con riguardo verso l’ambiente e la natura.