Interim manager: chi è e vantaggi dell'Interim Management

L’autorevole Wall Street Journal gli ha appena dedicato ampio spazio, indicandolo fra i nuovi trend del mondo del lavoro. Perché, al di là delle etichette (lo si può definire interim, temporary o fractional), quello dei manager “a tempo” è un modello che risponde a più esigenze contemporaneamente: quelle delle aziende che cercano competenze di livello, da inserire velocemente nei loro team, per progetti specifici e che non possono permettersi una figura a tempo indeterminato, e quelle di professionisti che, arrivati a quello che il WSJ definisce il “terzo terzo” della loro carriera, cercano un modo diverso di mettere a disposizione le proprie competenze. LHH Recruitment Solutions ha da tempo individuato questo trend e creato una struttura specifica che segua aziende e persone in questo percorso, declinando il servizio per ciascuno dei tre segmenti di cui si occupa: Executive, Leaders ed Experts. Ne abbiamo parlato con Francesco Di Primio, Head of Interim Management di LHH Executive, per capire come questo strumento possa supportare la crescita delle aziende e lo sviluppo professionale dei candidati.
“Anche se in Italia l’Interim Management è meno sviluppato che nei Paesi anglosassoni, il momento in cui ci troviamo, con le incertezze del contesto globale e i cambiamenti sempre più veloci dei modelli di business, lo rendono uno strumento estremamente interessante”, concordano i due esperti. “Sono molte le situazioni in cui lo si può utilizzare: progetti da lanciare, necessità di upskilling delle risorse interne, creazione di nuove attività, sostituzioni maternità. Ma anche fusioni o acquisizioni, surplus di attività e, sempre più spesso, per accompagnare il passaggio generazionale nelle imprese familiari”. I vantaggi per le aziende? “Avere a disposizione manager con grande esperienza, immediatamente operativi, in grado di portare in azienda competenze avanzate, senza la necessità di un investimento economico consistente come quello che sarebbe richiesto per assumere un dirigente a tempo indeterminato”. In genere, infatti, l’Interim Management prevede forme contrattuali di consulenza, che possono arrivare anche alla formula del “fractional”, secondo cui il manager non lavora per una determinata azienda a tempo pieno, ma solo in alcune specifiche giornate.
“Negli anni l’Interim è cambiato: ci sono sempre più professionisti che lo scelgono come modalità esclusiva di attività, e per questo anche l’età media del temporary manager si è abbassata. Quello che è importante capire è che l’Interim non rappresenta soluzione di ripiego. Al contrario: scegliendo questa modalità si portano in azienda competenza e qualità”, spiega ancora Di Primio. “Per l’organizzazione è una soluzione che ha il vantaggio della velocità: in LHH siamo in grado di presentare una short list di candidati fra i 5 e i 7 giorni da quando riceviamo l’incarico e si tratta sempre di professionisti in grado di essere immediatamente operativi. Perché l’inserimento sia efficace è importante che sia definito con chiarezza l’ambito operativo e i risultati attesi, ma i nostri consulenti supportano le aziende anche in questa attività. Serve poi un cambiamento di mindset nella selezione: spesso questi manager hanno esperienze che potrebbero sembrare addirittura di un livello eccessivamente elevato per il contesto in cui vengono inseriti, ma non deve essere vissuto come un limite, bensì come una grande opportunità per far crescere le aziende”.
Fra i nuovi trend del settore c’è anche quello che riguarda la presenza al femminile: “Da un lato sta aumentando la quota di manager donne che si avvicinano a questa modalità, in proporzione alla crescita della presenza femminile ai più alti livelli aziendali. D’altra parte, l’aumento della presenza delle donne in posizioni di responsabilità rende più frequente la necessità di utilizzare temporary manager per sostituirle durante il periodo di maternità”, spiega Di Primio.
Se le multinazionali sono culturalmente più predisposte a utilizzare questo strumento, sono le PMI a poterne trarre maggiore giovamento: “Per gli imprenditori avere al fianco professionisti in grado di farsi carico dell’apertura di un nuovo mercato o di un nuovo progetto, facendo allo stesso tempo crescere le persone all’interno, può essere davvero determinante ai fini della crescita dell’impresa. Per quanto gli imprenditori siano spesso abituati a gestire direttamente tutte le attività aziendali, l’Interim può essere una sorta di ponte che mette in comunicazione la tradizione interna dell’azienda con tutto quello che si muove all’esterno. Può consentire di avvicinare al massimo le due dimensioni per favorire il cambiamento tecnologico, la trasformazione digitale, ma anche avere un’overview più ampia sul mercato e guadagnare in competitività”.
Se l’Interim Management può essere un valore aggiunto per le imprese, scegliere il partner giusto è determinante per avere la certezza di entrare in contatto con i manager migliori. Per questo LHH Recruitment Solutions ha investito in una divisione specializzata: “Il nostro valore aggiunto è proprio la specializzazione. I nostri consulenti sono quotidianamente in contatto con professionisti che hanno scelto il temporary management e sono quindi sempre in grado di trovare la soluzione migliore per le esigenze delle aziende, con tempi decisamente più rapidi rispetto ai consueti processi di selezione. Siamo ‘time to market’, ma sempre garantendo la massima qualità del servizio” conclude Di Primio.