Stipendi a Milano: le medie e le aziende che pagano meglio

Quali sono le città in cui si guadagna meglio? E qual è la media stipendi a Milano? Secondo l’edizione 2023 del Geographic Index di JobPricing, realizzato in collaborazione con LHH Recruitment Solutions, gli stipendi medi Milano si confermano i migliori, con una retribuzione globale media di 35.724 euro, rispetto ai 30.830 euro della media nazionale.
22/09/2022

Come sono gli stipendi a Milano? E qual è la media per gli stipendi nelle città italiane? Secondo l’edizione 2023 del Geographic Index di JobPricing, realizzato in collaborazione con LHH Recruitment Solutions, a Milano gli stipendi si confermano i migliori, con una retribuzione globale media di 35.724 euro, comparata ai 30.830 euro della media nazionale.

 

A seguire nella classifica dei capoluoghi di provincia troviamo Trieste (33.521 €), Bolzano (33.285 €), Roma (32.167 €), Genova (32.147 €), mentre a Parma, Torino, Monza, Varese e Bologna la retribuzione globale media è compresa tra i 31mila e i 32mila euro. Nel Centro Sud gli stipendi medi più elevati riguardano L’Aquila, con 28.979 €, mentre più in basso nella classifica si trovano Napoli (27.127 €) e, in ultima posizione, Ragusa (23.525 €).

 

Quali azienda pagano meglio a Milano?

 

La media degli stipendi a Milano, come abbiamo visto, è superiore a quella di ogni altra città italiana; tuttavia, le migliori retribuzioni non riguardano in sé una specifica azienda, ma si riferiscono prevalentemente a determinati settori e qualifiche. Inoltre, non sempre a influire sulle retribuzioni sono le dimensioni dell’azienda: alcune imprese medio/piccole in via di sviluppo offrono opportunità di carriera più interessanti di una grossa società, anche se molti sono attratti dalle multinazionali.

 

Le posizioni di livello elevato, tecniche, manageriali o commerciali, ricevono un buon riscontro economico, mentre alcune qualifiche sono ancora sottovalutate perfino dagli stessi contratti nazionali. Ad esempio, gli stipendi ATM Milano, l’azienda che gestisce il trasporto pubblico, sono ancora piuttosto bassi, considerando che si tratta di un lavoro a turni e in alcuni casi anche piuttosto faticoso e rischioso.

 

Banche e finanza in genere sono settori da sempre privilegiati: gli stipendi Deloitte Milano, così come di altre società che si occupano di revisione contabile, sono relativamente elevati, soprattutto per le qualifiche più importanti.

 

Ultimamente si sente parlare spesso di Amazon, che sembra non offrire un trattamento dei migliori, tuttavia, gli stipendi Amazon a Milano e in altre città italiane sono stati recentemente aumentati per riallinearsi meglio alla media del settore.

 

Gli stipendi Eni Milano includono invece alcuni benefit vantaggiosi, ma è anche vero che il settore Oil&Gas in Italia è tra quelli che offrono le retribuzioni migliori, sempre con maggiori prospettive per le qualifiche più alte.

 

Anche da Google Italia a Milano, gli stipendi migliori riguardano le figure dirigenziali commerciali e tecniche, ma anche gli stagisti e i dipendenti che si trovano all’inizio della carriera possono contare su interessanti benefit e incentivi.

 

Negli studi legali di Milano, gli stipendi variano in base alla posizione e all’esperienza, ma sono stati comunque recentemente rivisti anche per le qualifiche più generiche.

 

Lombardia e Trentino le regioni in cui si guadagna meglio

 

A confermare la classifica per capoluoghi di provincia c’è anche la graduatoria regionale: in questo caso è la Lombardia ad avere le retribuzioni migliori (in media 32.191 €), seguita dal Trentino-Alto Adige (31.501 €). La Lombardia sconta le differenze fra Milano e alcune provincie minori: se infatti un milanese guadagna in media 35.724 €, le retribuzioni sono decisamente più basse a Monza Brianza e a Varese, dove si oscillano tra i 31mila e i 32mila euro. In media, dunque, in Lombardia si guadagnano 32.191 euro; a seguire si trovano il Lazio (31.016 €), la Liguria (30.620 €), l’Emilia Romagna (30.276 €), mentre il Sud Italia è rappresentato dalla Campania (27.015 €).

 

Come è cambiato il mercato del lavoro nel 2023?

 

In base ai dati Istat, nel 2023 non si sono verificati grandi cambiamenti, tuttavia l’occupazione, sia pure solo del 0,1%, ha dimostrato una leggera crescita, anche se in realtà questo incremento riguarda prevalentemente i lavoratori a tempo indeterminato, gli under 35 e gli autonomi, mentre i contratti a tempo determinato, l’occupazione femminile e il lavoro per chi ha oltre 35 anni calano leggermente.

 

La disoccupazione scende, ma scende anche il numero di persone che cercano lavoro e si eleva quello degli inattivi, sempre con una netta prevalenza per le donne e gli over 35.

 

Purtroppo, il tasso di disoccupazione in discesa non si lega solo a un effettivo incremento di occupati, che riguarda soprattutto i giovani sotto i 35 anni, ma anche a un numero sempre più consistente di persone che hanno perso le speranze e che hanno rinunciato a ricercare un lavoro stabile e continuativo.